Essendo uno dei principali porti del Mediterraneo, Venezia fu un incrocio di civiltà e culture, come è ben evidente nella sua architettura. Molte comunità straniere vi risiedevano contribuendo ciascuna alla sua storia, cultura e stile di vita.
Inizieremo la nostra visita dalla chiesa greco-ortodossa di San Giorgio dei Greci, tuttora proprietà della comunità greca. L’elegante facciata rinascimentale non svela la bellezza dell’interno di questo santuario che conserva alcune tra le più importanti icone del mondo ortodosso.
Procediamo poi per la Scuola di S. Giorgio degli Schiavoni, la confraternita della comunità dalmata. I confratelli incaricarono Vittore Carpaccio della decorazione della sede con dipinti dedicati ai loro santi patroni. Unico caso, oltre alla Scuola di S. Rocco, di edificio che sopravvisse al saccheggio delle truppe napoleoniche, è uno dei gioielli della città.
Continueremo verso il sestiere di Cannaregio, passando per il Campo dei Mori, verso il Ghetto (aperto nel 1516) con le splendide sinagoghe costruite dalle comunità ashkenazite e sefardite.